Scritto da Ufficio Stampa – Spinaci Marketing per Affilya Franchising Community
Nonostante le contingenze economiche, nel corso degli anni il franchising è emerso come una delle formule più efficaci e consolidate per fare impresa.
La sua presenza si fa sentire in molti settori: dall’abbigliamento al beauty, dalla cura e benessere della persona al commercio specializzato, dalla ristorazione ai servizi – immobiliare su tutti – fino ad alcuni comparti dell’industria.
Dapprima “confinato” tra le soluzioni adatte ai giovani, ai disoccupati in cerca di opportunità o ad aspiranti imprenditori alle prime armi, il franchising ha saputo costruire la propria credibilità anche in Italia, arrivando sempre più ad interessare imprenditori già esperti in cerca di soluzioni di diversificazione, investitori alla caccia di minori rischi e maggiori rendimenti e, soprattutto, multi-unit franchisee, cioè veri e propri professionisti delle operation in franchising.
Come va il franchising?
Anche il 2022 ha segnato una crescita significativa in questo settore, come confermato dal recente Rapporto Assofranchising Italia 2023: “In un panorama caratterizzato da incertezze economiche, tassi di interesse crescenti e pressione inflazionistica inasprita, il settore del franchising ha mostrato una resilienza notevole“.
I vantaggi offerti dall’adesione a una rete di franchising, come la forza di un brand già affermato e l’accesso a procedure di avvio e di gestione sperimentate, hanno continuato ad attrarre nuovi imprenditori affiliati.
Numeri confortanti
Nel 2022, il giro d’affari del franchising ha proseguito la sua traiettoria ascendente, registrando un incremento del 7,1% e raggiungendo la ragguardevole cifra di 30,9 miliardi di euro.
Questo risultato è anche frutto di una crescita, seppur a tassi inferiori rispetto all’anno precedente, nel numero di punti di vendita affiliati – che hanno raggiunto quota 61.162 – e degli addetti occupati, che si sono attestati a 252.848 unità.
Le insegne operative in Italia sono rimaste sostanzialmente invariate tra il 2022 e il 2021, riflettendo alcuni movimenti interni, in entrata e in uscita.
Ad esempio, alcune insegne nel settore dell’abbigliamento per bambini e dei bar-gelateria hanno cessato l’attività, mentre c’è stato l’ingresso sul mercato di nuovi brand nell’ambito della ristorazione, della casa e dei servizi.
Qualche approfondimento
L’analisi dei dati raccolti da Nomisma per Assofranchising, oltre a riflettere la resilienza del settore del franchising, offre spunti interessanti sulla distribuzione geografica del giro d’affari.
Con 12.240 mld € generati nel Nord Ovest e 10.509 mld € nel Nord Est, risulta evidente che il Nord dell’Italia rappresenta ancora il motore di questa industria.
Tuttavia, il Centro e il Sud contribuiscono rispettivamente con 3.485 mld € e 4.027 mld €, sottolineando l’importanza di una presenza capillare sul territorio.
Guardando ai settori merceologici, la Grande Distribuzione Organizzata domina con un’incidenza del 37% sul giro d’affari complessivo, seguita dall’abbigliamento al 24% e dai servizi al 15%.
La ristorazione, pur rappresentando l’11%, ha dimostrato una crescita significativa.
Conclusioni e Prospettive per il 2023
Il franchising, come dimostrato dai dati del 2022, ha la capacità di adattarsi e prosperare anche in contesti economici complessi.
Con previsioni di un aumento del 3,0% del giro d’affari complessivo nel 2023, il settore sembra destinato a mantenere un ruolo chiave nel panorama imprenditoriale italiano.
Nonostante le sfide, il franchising continua ad essere una formula di successo per gli imprenditori che cercano opportunità concrete di investimento nel retail, nella ristorazione, nei servizi, nell’industria.
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Fonte: Rapporto Assofranchising Italia 2023 – Strutture, Tendenze e Scenari