Di Affilya Franchising Community- Il Team
La 37ª edizione del Salone del Franchising di Milano ha chiuso i battenti da circa un mese: si tratta dell’evento nazionale di riferimento sia per chi sta cercando opportunità di investimento e di affiliazione che per chi opera già nel settore. Per i primi, questa fiera specializzata è stata una buona occasione per conoscere più da vicino il mondo del franchising, soffermandosi agli stand delle aziende affilianti e degli “addetti ai lavori”, tra cui le associazioni (Assofranchising, Confimprese e FIF Federazione italiana franchising), i consulenti (ben due gli stand di AFFILYA) e le società di servizi a supporto dei franchisor), oppure partecipando ai tanti seminari e convegni organizzati durante le tre giornate di lavori.
Formazione, formazione, formazione
Cominciamo proprio da qui, dagli oltre 60 relatori che si sono avvicendati nei vari speech per rappresentare sotto diversi punti di vista lo “stato dell’arte”. C’è molto da dire in merito ad una formula che, come recita il Rapporto Assofranchising Italia 2024 (Strutture, Tendenze e Scenari, realizzato da Nomisma), “continua a mostrare un trend di crescita, con un aumento del giro d’affari del 9,9%, sfiorando i 34 miliardi di euro.” Un fenomeno importante per la nostra economia, dunque, ma che è ancora troppo poco conosciuto tra gli operatori del mondo imprenditoriale, finanziario e bancario del nostro Paese. Gli aspiranti affiliati hanno potuto ascoltare interventi utili a capire, ad esempio, come affrontare il difficile tema della selezione del partner giusto, evitando le trappole di pseudo-franchisor e di aziende poco qualificate. Si è parlato anche di strumenti come il Microcredito, un importante supporto finanziario per chi vuole avviare una start-up ma ha pochi capitali per farlo. Dal lato delle aziende affilianti si è trattato di customer experience personalizzata, sostenibilità, internazionalizzazione, strumenti finanziari per la crescita, approccio omnicanale e molto altro. Visitando il Salone permane la sensazione di un comparto che potrebbe fare il “salto di qualità”, raggiungendo la penetrazione e l’importanza che ha ad esempio nella vicina Francia, solo attraverso dosi massicce di informazione e di formazione. Occorre far crescere la conoscenza di questa formula, così articolata e complessa, a 360 gradi: non solo nei confronti dei principali attori, potenziali franchisee e franchisor, ma anche di tutti gli operatori negli ambiti contigui, coinvolti da questo fenomeno (dal mondo finanziario a quello legale, da quello immobiliare a quello bancario, da quello della consulenza a quello dei servizi ai franchisor….).
Gli espositori
Erano presenti circa 130 espositori, in rappresentanza di un comparto dove operano, sempre secondo Nomisma, 929 imprese affilianti. Spiccavano i brand del food&beverage: Mc Donald’s, Old Wild West, Pizzikotto, Tosca, Doppio Malto, LaYogurteria, Löwengrube, 12Oz, Alice Pizza, La Bottega del Caffè, Sushitake, Giangusto Piadineria ed altri. Un secondo comparto ben rappresentato è stato quello della cura alla persona (es: L’Erbolario), del benessere (es: Anytime Fitness, 20 Training Lab, Fit&Go) e della salute (es.: Medical Prime). In questo ambito non crescono più solo le catene legate all’estetica, ma anche quelle che si occupano delle cure mediche, dopo il boom di quelle dentali, mentre il settore fitness e palestre è vivace e vede una vera e propria rivoluzione in atto. Qui c’è spazio per la riconversione in franchising di attività ancora indipendenti e per fenomeni di concentrazione sotto le insegne più importanti. Non sono mancati i nomi noti del mondo della moda, come Triumph, Camomilla Italia, F**K, Invidia Uomo, del retail (es. Mondadori Store, Ubik, Coin Casa) e dei servizi (es. SoloAffitti). Interessante la presenza della Gdo, che da qualche anno a questa parte non fa più mistero di ricorrere al franchising per espandersi sul territorio nazionale. Ecco allora gli stand di Eurospin, Coop Lombardia, Crai Secom, Migross, Brico Io.
Come sta il franchising?
Tra gli stand di Salone Franchising Milano si è respirato un clima di moderato ottimismo. La formula tiene, come confermano i numeri di Nomisma. “ Cresce nel corso del 2023 il numero di punti vendita in franchising, con un’accelerazione superiore rispetto al trend registrato in passato (7,6% contro 2,2%). Parimenti cresce il numero totale di punti vendita, raggiungendo i 65.806 (+4.664 unità) e il numero degli addetti occupati, che con 34.919 unità in più, si attesta a un totale di 287.767. Unico dato in controtendenza è quello delle insegne operative, calato di 25 unità nel 2023 rispetto all’anno precedente.” Un dato, quest’ultimo, che non preoccupa gli addetti ai lavori, che assistono a due fenomeni convergenti, evidenziati anche nelle tre giornate di Fiera: da una parte la volontà di tante insegne straniere di esplorare il mercato italiano, dall’altra la nascita nel nostro Paese di numerose nuove iniziative di franchising nei settori più diversi. Infine, uno dei termometri più efficaci dello stato di salute della formula è rappresentato dalla presenza a Salone Franchising Milano di diversi multi-unit franchisee: la sempre maggior diffusione di questa figura emergente di “franchisee potenziato”, esperto e pronto ad investire in progetti ad alto rendimento assicurando “operation” di eccellenza ai marchi affilianti, rappresenta la migliore garanzia per il futuro del franchising nostrano.
Una vetrina internazionale?
Purtroppo Salone Franchising Milano in questa edizione è sembrato un po’ scollegato dalle vivaci dinamiche internazionali di questi anni. Tra gli espositori, sono state poche le aziende straniere ad utilizzare questa manifestazione come un’occasione adatta per proporsi a potenziali Master franchisee italiani. Scarsi anche i visitatori stranieri, che invece nel passato (pre-Covid) popolavano i padiglioni del Salone alla ricerca di nuove opportunità. Pochi spunti anche sul versante dell’internazionalizzazione dei brand italiani: ma su questo tema siamo solo all’inizio e c’è veramente tanto da fare. In conclusione, il Salone Franchising Milano ci lascia la sensazione di un edificio in costruzione, che continua a crescere su fondamenta ormai robuste, ma che ha ancora tanti piani da realizzare per arrivare al tetto. Noi, in Affilya, continuiamo a fare la nostra parte perché questo grattacielo diventi uno dei più alti, solidi e ben costruiti a livello internazionale.